In passato, quando veniva terminata la struttura grezza di una casa, arrivava il compiuto più arduo per i muratori e soprattutto per i carpentieri. L’armatura del tetto doveva essere issata sulle pareti culminanti in forma cuspidale con molta fatica e con l’impiego di tutte le forze, in quanto non c’erano ancora le gru. Per questo pesante lavoro erano chiamati in aiuto anche i vicini e gli amici. Era anche tradizione che questi ultimi rubassero il colmo del tetto per restituirlo poi tutto addobbato. Il prezzo per l’impalcatura veniva stabilito solamente dopo dure contrattazioni nel corso di una riunione generale. La maggior parte delle volte si stabiliva che il committente della costruzione dovesse organizzare una festa, la cosiddetta festa del colmo o del sollevamento, alla quale dovevano essere invitati tutti coloro che avevano dato il loro contributo nei lavori.
Ai giorni d’oggi le cose sono naturalmente cambiate. La pesante armatura del tetto viene sollevata con una gru. Tuttavia in Alto Adige e anche sul Renon la festa del colmo del tetto è diventata un’abitudine. Appena l’armatura del tetto viene issata sulla struttura grezza, questa viene ornata con l’albero del colmo e tutti gli artigiani e coloro che hanno preso parte alla costruzione vengono invitati alla festa del colmo. La festa, a volte chiamata anche festa di fine lavori, viene intesa come ringraziamento agli artigiani per le loro fatiche.
Ai giorni d’oggi le cose sono naturalmente cambiate. La pesante armatura del tetto viene sollevata con una gru. Tuttavia in Alto Adige e anche sul Renon la festa del colmo del tetto è diventata un’abitudine. Appena l’armatura del tetto viene issata sulla struttura grezza, questa viene ornata con l’albero del colmo e tutti gli artigiani e coloro che hanno preso parte alla costruzione vengono invitati alla festa del colmo. La festa, a volte chiamata anche festa di fine lavori, viene intesa come ringraziamento agli artigiani per le loro fatiche.